Denti sani e robusti? Sì se si inizia con quelli da latte..

04-02-2013 12:58 -


«La prevenzione della carie inizia nella testa di mamma e papà». Perché, spiega Roberto Ferro, presidente della SIOI-Società Italiana di Odontoiatria Infantile, «i denti nascono sani e sta a noi mantenerli tali per il resto della vita». L´esperto spiega che «a partire dagli anni ´70 la carie ha cominciato un lento declino, tuttora in atto, tanto da scomparire in gran parte dei bambini e degli adolescenti» grazie soprattutto, spiega, all´azione del fluoro - in alcuni Stati era stato aggiunto all´acqua potabile perché ne erano stati scoperti gli effetti positivi sullo smalto dei denti - e all´uso dei dentifrici contenenti fluoro. Nonostante il trend positivo di diminuzione dell´insorgenza della carie nei bambini, spiega Ferro, gli zuccheri sono però sempre in agguato, pronti a erodere lo smalto. Per questo è bene che, sin da piccoli, si impari a prendersi cura della propria bocca: «I denti da latte sono una palestra con cui il bambino deve allenarsi per acquisire uno stile di vita positivo che gli consentirà di vivere una vita senza trapano. Se i genitori iniziano a pulire i denti da latte appena spuntati, il bimbo non avrà nessuna difficoltà ad abituarsi a lavarli». Particolari segreti non ce ne sono: «Bisogna iniziare molto presto. Un modo classico per acquisire un comportamento è l´imitazione: un piccolo che vede i genitori pulirsi i denti, magari stimolato, tenderà naturalmente a farlo».
Ma come si lavano i denti da latte? - Semplice: all´inizio lo spazzolino non serve. «Quando spuntano i primi dentini è opportuno che due volte al giorno la mamma o il papà passino sui denti una garza imbibita di dentifricio al fluoro con una concentrazione non superiore a 500 parti per milione (ppm)». Le cose poi cambiano con l´età: «Dai 2 fino ai 6 anni è necessario che i genitori sollecitino e aiutino un bambino a lavarsi i denti con un dentifricio contenente 500/1000 ppm di fluoro mettendone sulla testina una piccola quantità». Mentre dai 6 anni in su è bene aumentare la quantità di dentifricio - pari a una striscia di dentifricio di 1-2 cm - mantenendo la concentrazione di 1000/1400 ppm di fluoro. «Va da sé che un bambino non sa lavarsi i denti; lavare i denti vuol dire rimuovere con le setole la placca batterica - spiega l´esperto -. Un piccolo non ha la maturità neuromuscolare per farlo. Ma è importante che lo si abitui a farlo due volte al giorno: da una parte garantirà il necessario apporto di fluoro in bocca, dall´altra acquisirà un´abitudine utile per il resto della vita».
Quanto alla regolarità delle visite di controllo dal dentista, «Non esiste nessuna regola.Se un bimbo è a basso rischio può essere visto anche a distanza di 1 anno, ma se è molto ricettivo alla carie va controllato anche dopo 4 mesi. Deve essere l´odontoiatra che, in base alla ricettività individuale, stabilisce la periodicità delle visite di controllo».
Le linee guida SIOI - Quattro anni fa la SIOI, sulla scia di altre società scientifiche internazionali, ha pubblicato le linee-guida per la prevenzione della carie nei bambini da 0 a 12 anni: «Dopo aver passato in rassegna il concetto del ´rischio carie individuale´ per ciascun bambino, ampia enfasi è stata data al consumo di prodotti fluorati e nello specifico dei dentifrici al fluoro, vero spartiacque per la prevenzione della carie - conclude lo studioso -. Il dentifricio con concentrazioni di fluoro differenziate per età pediatrica rappresenta la miglior forma di prevenzione della patologia cariosa, mentre viene bocciato l´uso delle compresse al fluoro. I concetti espressi dalle linee-guida italiane sono stati confermati in modo unanime in questi ultimi anni da altre società scientifiche internazionali di odontoiatria pediatrica».
Poche regole per gli adulti - «Il fluoro, per essere efficace, deve trovarsi in bocca al momento giusto (durante l´attacco acido dei batteri), al posto giusto (cioè tra smalto e batteri), e nella giusta quantità»: l´indicazione, contenuta nelle linee guida statunitensi per la prevenzione della carie, significa, in parole povere, che per proteggere i denti dalla patologia dentaria più diffusa «ci si deve lavare i denti almeno due volte al giorno con dentifrici al fluoro». Almeno nel caso di una bocca sana e senza particolari problemi. «Per mantenere una bocca in salute è necessario praticare una efficiente igiene orale. Se per i bambini - e soprattutto per i più piccoli - il gioco dello spazzolino è l´anticamera per acquisire la buona abitudine dell´igiene orale, per gli adulti le cose cambiano». Un adulto, infatti, può presentare una bocca affetta da parodontopatia oppure caratterizzata da riabilitazioni più o meno estese, comprendenti protesi fisse con o senza impianti: «In questo caso l´accuratezza nell´igiene orale, come pure gli strumenti da utilizzare, cambiano - spiega Ferro -. Nel caso di parodontopatie o presenza di protesi, infatti, al classico spazzolino si affianca l´uso degli scovolini, vale a dire gli spazzolini di foggia e dimensioni differenti che passano tra i denti, indispensabili per la rimozione della placca batterica negli spazi interdentali e sotto le protesi». In questi casi non basta lavarsi i denti due volte al giorno: «Le manovre di igiene orale, a cui i pazienti devono essere correttamente istruiti dal dentista o dall´igienista di fiducia - conclude Ferro - devono essere condotte anche tre volte al giorno».
di Miriam Cesta (05/08/2011)
Fonte:Sole24ore

Fonte: Sole24ore - Salute